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Storia Dell’Olivo

Il 25 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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Universalmente noto come simbolo di pace, l’olivo i suoi frutti e il suo prezioso olio sono conosciuti fin dal neolitico. Dalla Mesopotamia, dove è stato trovato il primo frantoio oltre 7.000 anni fa, grazie ai Fenici e ai Cartaginesi si è diffuso in tutto il Mediterraneo. I Greci, gli Etruschi e successivamente i Romani lo coltivano su grande scala e ne commercializzano il prodotto.

Vengono perfezionate le tecniche di coltivazione e affinata la produzione di olio per i diversi usi cosmetici, terapeutici, culinari, gastronomici, lubrificanti e d’illuminazione. Insieme ai cereali, l’olio d’oliva viene a far parte di quella che oggi è definita “dieta mediterranea”. Nel Medioevo i Longobardi e i Normanni ne rilanciano la coltivazione e, in Spagna, gli Arabi sono all’avanguardia per le tecniche di innesto, potatura e frangitura. Con l’Anno Mille l’Italia, soprattutto con la Toscana, riacquista il primato di terra d’elezione per la cultura dell’olivo. Il Rinascimento ne segna la svolta nella moderna coltivazione.

Nel Settecento, le scienze agrarie registrano il primato nella ricerca e nell’applicazione delle tecniche olivicole. A Pescia nascono le prime aziende per la preparazione di olivi da seme e si mettono a punto particolari tecniche d’innesto.

 

L’Olivo in Toscana

Il 19 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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Presente fin da epoche preistoriche, l’olivo è da secoli parte importante del paesaggio toscano. Le prime testimonianze risalgono al periodo etrusco, intorno al VII secolo A.C. Riferimenti più consistenti sono reperibili nel Medioevo, già prima dell’anno Mille. Un significativo incremento della sua coltivazione si ha fra il 1300 e il 1400, tanto che gli oliveti giungono a caratterizzare quasi indistintamente tutto il territorio collinare della regione. Già nel Quattrocento la competenza degli olivicoltori toscani consentiva per l’epoca un’eccellente resa delle olive in olio, intorno al 13-14%.

All’inizio del XV secolo, la coltivazione dell’olivo giunse a livelli notevoli, soprattutto in lucchesia. Nel pesciatino si producevano la bellezza di 400 quintali d’olio, che sopperivano all’uso locale e consentivano anche una prima timida esportazione. Frantoio, moraiolo e gramignolo erano già allora le varietà più coltivate nell’area. Negli ultimi due-tre secoli, la coltivazione dell’olivo in Toscana ha raggiunto livelli di grande rilievo, favorendo una tradizione gastronomica e alimentare conosciuta in tutto il mondo.

 

Gli Olivi di Pescia

Il 18 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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Con l’Istituzione dell’Istituto Tecnico Agraria, agli inizi del ‘900, Pescia diventa il fulcro della diffusione delle moderne tecniche di produzione dell’olivo da impianto. Nelle centinaia di aziende olivicole ci si specializza nelle tipiche varietà di olivo toscano. In collaborazione con le Università di Firenze e di Pisa e con gli specifici Centri di Ricerca prolificano i vivai dove ogni anno vengono allevate milioni di piantine, pronte per l’innesto e per l’accrescimento in vivaio.

Nel 1987 nasce il Coriprol, punto di raccordo fra gli olivicoltori pesciatini, da cui nel 2000 prende corpo il CO.RI.PRO., Consorzio per la selezione e il controllo del materiale vivaistico dell’olivo. In collaborazione con Istituti Universitari e Centro Nazionale delle Ricerche ha inizio la produzione di piantine certificate, dotate di cartellino di garanzia, per le varietà tipiche toscane, e di numerose selezioni clonali delle più importanti varietà. Dal 2005, grazie alla collaborazione con ARSIA e CNR-Ivalsa, i soci Coripro dispongono anche di piantine delle cinque varietà Frantoio, Pendolino, Maurino, Moraiolo e Leccino, esenti da virus, supergarantite e fornite di totale tracciabilità. Dal 2013 a queste varietà principali, se ne aggiungono altre otto, certificate virus esente: Correggiolo, Grappolo, Leccio del corno, Olivastra seggianese, Piangente, Rossellino cerretano, San Francesco, Madremignola.

 

L’Olio Toscano

Il 17 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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A partire dal 1700 l’olio d’oliva italiano è il più apprezzato a livello europeo e mondiale. In particolare quello toscano, che già nel 1400 veniva esportato in quantità consistenti, per uso alimentare.
Oggi, l’olio extravergine toscano è protetto dal marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP), che ne garantisce qualità e tipicità. E’ costituito dalle varietà tipiche toscane. In particolare: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, Gramignolo, Pendolino. Da sempre è la componente di base della cucina toscana, conosciuta e apprezzata ovunque.

Le condizioni climatiche e ambientali, le varietà e le modalità di coltivazione – come indica il Consorzio per la tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP – , la raccolta dei frutti, il giusto grado di maturazione e la loro sapiente spremitura sono gli elementi che ne determinano il gusto armonioso e l’aroma fruttato. Un carattere deciso ma equilibrato che lo rende ideale sia per le ricette più tradizionali quanto per quelle più innovative.

 

Metodi di produzione

Il 16 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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Gli olivi da impianto si ottengono attraverso due metodi:
1- da innesto
2- Per talea

Vantaggi degli olivi da innesto

La Vivai Molendi “alleva” esclusivamente olivi da innesto, nella cui tecnica ha raggiunto un’altissima specializzazione. Il procedimento consiste nel selezionare i noccioli di oliva per produrre piantine “selvatiche” (semensali), su cui “innestare” “marze” di cultivar controllate all’origine.
Questa pratica
– GARANTISCE un apparato radicale più robusto
– maggiormente ancorato al terreno,
specialmente in zone molto ventose
– DIFENDE meglio la pianta da certe malattie,
soprattutto in terreni particolarmente umidi
– OFFRE maggiore resistenza in zone siccitose
– CONSENTE ad ogni singola cultivar una migliore adattabilità a terreni diversi

 

Caratteristiche delle varie cultivar disponibili in Azienda

Il 15 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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  • ASCOLANA  – Varietà da tavola diffusa ed apprezzata in tutto   il mondo.
  • BIANCHERA – Diffuso soprattutto nel triveneto. Produzione  abbondante, olio di ottima qualità.
  • BELLA di SPAGNA –  Oliva da tavola di origine pugliese.
  • CARBONCELLA –  Diffusa nell’Italia centrale con drupe di piccole dimensioni ma di elevata produttività e resa in olio.
  • CASALIVA –  Varietà di buon vigore diffusa nella zona dei laghi lombardi da un olio leggero e profumato
  • CIPRESSINO –  Pianta usata principalmente per  siepi. Ottima e costante fruttificazione.
  • CORATINA – Cultivar pugliese di elevata e costante produttività con una resa elevata al frantoio e un olio fruttato.
  • FRANTOIO – Varietà toscana, diffusa ovunque. Elevato contenuto di olio. Eccellente la qualità.
  • GRIGNAN – Varietà veneta, produttività abbondante e costante.
  • ITRANA – Varietà a duplice attitudine diffusa soprattutto nell’Italia centrale.
  • LECCINO – Il più diffuso in Italia e nel mondo. Discreto contenuto in olio di qualità eccellente.
  • LECCIO del CORNO – Di origine toscana, apprezzato ovunque per la sua rusticità . Olio di produzione costante e di qualità molto apprezzata.
  • LECCIONE – Pianta vigorosa, per il suo aspetto e le foglie molto grandi si presta bene anche per scopi ornamentali.
  • LEUCOCARPA  – Produce una notevole quantità di olive di piccole dimensioni che, a maturazione, diventano di colore bianco.
  • MADREMIGNOLA  – Varietà toscana di buona produttività ma resa in olio bassa.
  • MARZIO – Cultivar autofertile di produttività elevata, resiste bene all’umidità e alle gelate.
  • MAURINO – Ottimo impollinatore, diffuso soprattutto in toscana con olio di eccellente qualità.
  • MORAIOLO –Diffuso in Toscana e nell’Italia centrale. Contenuto di olio elevato e di ottima qualità.
  • OLIVASTRA SAGGIANESE– Originario della zona del Monte Amiata ha una buona resistenza al freddo. La resa è elevata e l’olio ha buone caratteristiche organolettiche
  • PENDOLINO – Conosciuto in Italia soprattutto come eccellente impollinatore.
  • PIANGENTE – Ottimo impollinatore come il Pendolino, tollera discretamente  le principali avversità ed il cicloconio
  • PICHOLINE –  Cultivar rustica a duplice attitudine, originaria della Francia è di facile adattabilità ai vari ambienti e terreni.
  • SANT’AGOSTINO – Varietà da tavola di notevole pregio per la grandezza del frutto e la qualità della polpa.
  • SANTA CATERINA – Varietà di origine toscana da mensa, ha trovato  un’importante diffusione fuori del bacino Mediterraneo.
  • UOVO di PICCIONE – Produce un’oliva da mensa di eccezionali dimensioni.
  • TAGGIASCA – Coltivato in Liguria, olio di eccellente qualità e alta resa.

 

ALTRE PRODUZIONI di VIVAI MOLENDI:

  • Le Camelie sono amorevolmente accudite dalla componente femminile dell’Azienda.

Varietà disponibili:

 Camellia Japonica:

ROSA: Debuttante, China Doll.

BIANCA: Snowball, Paolina Maggi, Snow white.

ROSSA: Black Lace, Kramer, Valtavareda, Mathotiana, Burnside.

VARIEGATA: Bella Romana, Lavinia Maggi, Angela Cocchi.

Camellia Sasanqua: Cleopatra, Think Pink.

  • L’Azienda Vivai Molendi produce una qualificata selezione di limoni, cedri, mandarini, pompelmi e aranci
 

Come scegliere l’olivo adatto

Il 14 Novembre 2010, sotto Vivai Molendi, scritto da Vivai Molendi
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Ogni varietà di olivo ha consolidato nel tempo particolari caratteristiche che la rendono unica per qualità e resa, in relazione al terreno, al clima, al tipo di impianto, di trattamento, di maturazione, di raccolta, di trasformazione e  immissione al consumo.

L’olivo è una pianta mediterranea e predilige climi temperati-caldi, con inverni non eccessivamente rigidi e di media piovosità. Il terreno ove impiantare l’oliveto deve essere esposto a mezzogiorno, in modo che le piante usufruiscano del massimo di ore di luce solare. Il moderno accrescimento in vaso favorisce l’attecchimento della piantina e le cure colturali di cui ha bisogno quando si immette nel terreno (autunno in zone calde, marzo in zone fredde), con un palo tutore, in una buca di 30-35 cm, riempita con terra asciutta ben frantumata. Ha bisogno di qualche irragazione e di una concimazione azotata, in primavera, quando è necessario un trattamento contro i parassiti.